Il culo della 993 4S

E’più bello il culo della 4S o quello della tua donna?

Se lei ti accompagna a vederne una, e tu la vuoi comperare.., prima di parlare o fare qualsiasi commento quando la vedi da dietro, fai questo ragionamento;

Il culo di lei ( tua moglie o la tua donna ) è bello ? e’ sodo ? è alto ? bello accentuato ? Se sì, puoi lasciarti andare e commentare quello che provi guardando quello della 4S, altrimenti devi stare molto attento e passare alla seconda opzione; Guarda che profilo ! che interni ! che motore, che muso ! già …dire “che muso” è un po’ pericoloso ma nella maggior parte dei casi non compromette l’acquisto e, guardandola da dietro evita di fare la faccia di Fracchia con la lingua fuori, e dici :” sìì …un po’ larga dietro…ma va bene lo stesso…..

Se poi a lei piace, hai un’altro problema :” ma la posso guidare anch’io ?”.

A te in quel momento ti verranno in mente una serie di cose.

  1. dietro è più larga di circa 20 cm e lei non è molto brava a parcheggiare.
  2. i cerchi sono leggermente sporgenti dalle gomme…
  3. i paraurti tendono a fare delle crepette quando tocchi qua e là.
  4. lei ha un cagnolino…piccolo…isterico…a volte bagnato…e non se ne separa…Mai.
  5. le hai regalato un anello tutto a spigoli… troppo grosso per la maniglia apri porta.
  6. ogni volta che la userà ti farà quella domanda che né tu né io vogliamo sentire : ” ma perché ha i pedali che vengono su da sotto come il maggiolino …?

Poi man mano che nel tempo il culo di lei tenderà a scendere e quello della 4S no, diventerà sempre più viperosa nei suoi riguardi, ;” nel garage non si passa.. (più) ?… sto culo è troppo largo, tocco (a) dappertutto” … finché succederà l’inevitabile ,….. lei è incinta e Tu dovrai venderla perché servirà una macchina grande, tipo ……monovolume…..e questo sarà veramente un brutto momento.

30 anni di psicologia Porsche

La mia prima Porsche

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Il pappagallo

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Il muro del pianto

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No l'era i gomini

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La mia prima porsche

La mia prima Porsche era una 2000S del 1976 passo corto, marcia fino alle ginocchia, ma vederla lì in un box in Belgio con una botta da far paura mi ha fatto un tale effetto tipo sogno ma peggio, da non pensare neanche più alla gnocca.

Me la sono portata a casa ma era così marcia che, trainandola, la parte posteriore arrivava un pò più tardi, non tanto, ma appena quel tanto che ti fa pensare che metterla a posto in un altro box ad Amsterdam avrebbe potuto creare qualche problema.

La sospensione posteriore rimaneva al suo posto grazie a un bullone rimasto miracolosamente ancorato alla scocca, il parafango sinistro guardava tristemente in giù per la botta presa e, francamente, se ci penso adesso dopo circa 40 anni da quei giorni, sono stato veramente coraggioso (leggi deficiente) a cercare di metterla a posto.

Non c’era più niente di buono a parte il motore, il cambio e qualcosa delle sospensioni. Anche il mio portafoglio non era più buono e decisi quindi di venderla a pezzi per recuperare qualcosa.

Sogno infranto… ma forse no.

Stranamente riesco a vendere molti pezzi , tengo il motore e con quello che ricavo compro una 912 apparentemente più sana.

Il trasbordo di motore e altro dura 2 mesi, la faccio gialla e parto per l’Italia in pieno inverno. Con capelli lunghi, faccia da figlio dei fiori, arrivo alla dogana del Brennero dove il doganiere mi fa scendere dall’auto. Mi veniva il panico pensando che il mio motore aveva 2 cilindri in più della 912!

Il finanziere indica il cofano davanti e mi dice con parole dure “apra ..vediamo un po’ i numeri”

Mi ricorderò sempre la faccia di quei due, in un freddo gennaio al Brennero, mentre guardavano il cofano anteriore aperto, dove non c’era proprio segno di un motore.

“Chiuda….” disse.

“Buone feste in Italia.”

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La freccia

Parcheggio in 3° fila la mia 911 2.0 S ad Amsterdam nel centro più centro possibile accanto a uno dei tanti canali. Nel giro di 20 minuti riprendo il mio viaggio, salgo in macchina accendo e …tac ! Tac… ? Un fusibile…. Apro il cofano e noto che è saltato un fusibile della freccia sinistra. Come mai?

Esco e noto che manca tutta la freccia! Gli olandesi non hanno le bestemmie ma usano una frase che suona come se fosse una bestemmia, rimbomba molto bene e dà soddisfazione quando la si usa: “Godverdomme!!!!” In sé, tradotto in italiano vuol solo dire – che dio mi maledica – ma con il tempo ha perso questo significato e lo si può usare addirittura in televisione.

Io in televisione non ci sono andato per dire “ Godverdomme” ma sono andato in un posto molto più pericoloso per dirlo.

Siccome mi ero ricordato che il giorno prima, lì vicino, avevo visto una porsche come la mia parcheggiata davanti ad una palestra di arti marziali e avevo notato che gli mancava proprio la freccia sinistra posteriore, decido di ripassare per vedere se per caso adesso la sua Porsche avesse ereditato la mia freccia. Purtroppo sì, e pensavo purtroppo perché avrei dovuto entrare per dire “

Godverdomme!!” Un mio carissimo amico mi disse: “Piuttosto di entrare là dentro per andare a recuperare la mia freccia e dire Godverdomme, la ricomprerei”…. Ma siccome tutti i soldi che avevo erano già stati spesi per verniciare la mia amata di giallo, ho deciso di entrare .

“Che vuoi” mi chiese una bestia di 2 metri per 140 kg, e io gli chiedo:

”Chi è il proprietario della Porsche là fuori?”

”Sono io, perché ?”

Perché io invece sono il proprietario della freccia sinistra dietro.

“E allora?”

e allora la vorrei di ritorno.

Godverdomme sta volta l’ha detto lui…. Mi spiega che ha chiesto ad un “amico“ di procurargliene una ma dice che non intendeva proprio la mia.

Siccome la bestia sembrava mansueta, gli dico di telefonare al suo amico per dirgli di trovarne un’altra o ridarmi la mia, oppure avrei dovuto chiamare la polizia.

A questo punto la bestia diventa molto meno mansueta e mi prega di uscire con le mie gambe dalla sua palestra, cosa che io faccio senza problemi, ma gli dico che domani passo per prendere la mia freccia o 25 Fiorini per comperarne un’altra, altrimenti avrei chiamato la polizia.

Il giorno seguente, dopo averci pensato un po’ ripasso, entro e vengo calorosamente accolto da un peso complessivo di circa 380 kg diviso per tre persone che mi portano in una cameretta di 3 metri per 3. In quel preciso momento mi venne in mente la terza opzione di ieri che avevo scartato.

La bestia del giorno precedente guarda il suo “amico“ e gli dice: ”tiralo fuori!

A tutto avevo pensato in quel momento ma non che avrebbe tirato fuori 25 fiorini per darli a me..!

Mi offrono un caffè e la bestia mi dice: ” Godverdomme! Sei stato coraggioso ad entrare qui, da quando ci sono qua io, non si è mai fidato nessuno ”.

Mentre uscivo dalla porta pensai:

“Godverdomme.. Cosa mi tocca fare per poter guidare una Porsche”

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Il pappagallo

Deve essere stato verso la fine di Settembre perché quando arrivò la Contessa, aveva il baule della sua 3.2 pieno di mele della Val di Non. Si capiva che non le aveva comperate……

La signora era venuta dalla Toscana per un appuntamento da noi. Un semplice controllo che però è rimasto nella nostra storia per “ merito” di un Pappagallo…

Essendo appena tornata da un centro di rieducazione per pappagalli, durante le riparazioni voleva essere sicura che il pappagallo, nella macchina sul ponte, non perdesse le buone maniere imparate a suon di, allora, milioni.

“Amorreeee, fai sentire a questi signori che bravo che sei, dì buongiorno……..”

Silenzio assoluto……….

“Amorreeee, dai non fare il timido, guarda che ti riporto dove ti ho preso éh!.”

La signora ci raccontava da sotto il ponte che questo pappagallo era vissuto con un muratore bestemmiatore, che lo regalò ad un proprietario di un ristorante che a sua volta lo mise fuori dalla porta perché faceva scappare i clienti a suon di ingiurie ogni volta che si sedevano, e per questo adesso lei era in ansia…

le spiegai che adesso anch’io ero in ansia, ma non per il pappagallo, e che forse era meglio che se ne andasse a bere un buon caffè, così nel frattempo avremmo riparato la sua macchina piena di mele. Da quel momento avevamo circa una mezzora di tempo per far ritornare in mente al pappagallo tutte le cose appena dimenticate, per effetto delle costosissime lezioni di “bon ton”.

Le abbiamo provate tutte ma niente, il pappagallo non parlava, ti guardava con quei occhi da frecce laterali tipo quelle che ad un certo punto della storia delle 911 dovevamo mettere sui parafanghi per passare la revisione, ma niente ancora, i minuti passavano e quello che si è sentito in quella vecchia officina in quell’ultimo quarto d’ora ancora a disposizione non è umanamente raccontabile.

Riparata la 3.2 , il pappagallo non parlante ci guarda da dietro il lunotto e mentre il ponte scende la contessa arriva e da fuori chiama il suo amore costoso:

“Amoooooreeee!! … ti sono mancataaaa??”

Ormai la Porsche era scesa e il pappagallo la vede e …parla !!!!

“Fancuuuulooo!!!”

Yes we can !!!

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Il muro del pianto

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Il muro del pianto

Un giorno, a tavola, racconto a un mio cliente uno dei tanti episodi successi nella mia officina e questo si mette a ridere a tal punto che ebbi paura che potesse sbiellare da un momento all’altro!

L’episodio che stavo raccontando in quel momento era la storia di un signore che mi telefona per dirmi che ha fatto fare il motore della sua 2.000 S ad un grande e storico specialista Porsche del quale ha un enorme fiducia, ma stranamente la sua amata adesso ha serie difficoltà ad affrontare la giornata.

” è come se” disse “…avesse paura “

“ Paura di che !??” Domando io.

“Della salita!!”

“Della salita?”

“Si, e mi piacerebbe venire da lei per farle dare un’occhiata ma ho sentito che la sua officina sta quasi a 1000 metri !”

Con molta delicatezza (a quel tempo ne avevo ancora) gli spiegai che 1000 metri di altitudine distribuiti per circa 300 km di distanza non costituiva un problema per una Porsche, anche se con seri problemi esistenziali.

Si fece quindi coraggio e capitò in officina due giorni dopo.

”Ce l’abbiamo fatta!” esclamò, si capiva che si riferiva più a se stesso che alla vettura.

Dopo un breve giro di prova dedussi che la situazione era effettivamente triste.

Qualche controllo di fasatura, anticipo e carburazione e la prima diagnosi era pronta:

“Cammes ritardate, ma non si sa il perché. “

In verità avevo qualche idea sul perché, ma non volevo sgretolare la fiducia che questa persona aveva nei riguardi del suo specialista storico, sempre per i motivi di sensibilità spiegati prima.

Procediamo alla registrazione delle cammes e subito mi accorgo che non c'è verso di metterla in fase, il pistone tocca una valvola ancora prima di arrivare alla fasatura giusta, mi giro verso il proprietario notando in lui un evidente stato di shock e ansia, gli dico: ” A meno che io non capisca niente di motori, o c'è dentro un pistone che non è il suo o lo storico specialista ha montato un pistone girato! “

La spiegazione tecnica è che se un pistone sportivo ad alta compressione ha sul cielo degli inviti per le valvole e quelle di scarico sono più piccole di quelle dell’aspirazione, se giri il pistone l’invito piccolo tocca la valvola grande e viceversa. Per confermare la diagnosi inserisco una sonda con telecamera et voilà……. Bingo!

Il cliente incredulo mi chiede cosa si può fare, gli spiego che bisogna staccare il motore, aprire una bancata, girare il pistone, fare la fase giusta e richiudere!

“ Ma ne è sicuro? Dopo andrà meglio? Quanti giorni di convalescenza…. Scusi, volevo dire quanti km di rodaggio? ….mi viene da piangere..”

Credo sia stato in quell’occasione che abbiamo destinato una parete della vecchia officina per farne uso di “Muro del pianto”.

Per concludere, in poche ore il motore era sistemato, la paura delle salite era passata ma stranamente dopo tanta felicità del proprietario non ne abbiamo mai più sentito parlare, viene da pensare che nonostante tutto sia tornato del suo specialista e abbia fatto revisionare i….freni.

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No l’era i gommini

Un sabato mattina arriva un non mio cliente con una 3.2. Dal rumore che faceva la sospensione sembrava un vecchio armadio con le cerniere arrugginite.

Il proprietario scende e mi dice in dialetto: ”Ti che sas, podes mettere a posto sto casin? mi so ben quel che lè, el me meccanico la già ordinà i gomini della stabilizzatrice ma no soporti pù sto rumor.”

Mi appoggio delicatamente sul parafango sinistro, spingo in giù e il rumore da vecchio armadio si sente.

Gli dico che non c’entra la stabilizzatrice e che molto probabilmente è la barra torsionale sinistra, Chi conosce le Porsche sa che in genere è quello oppure la testina del fusello, ma il mio cliente sostiene che : ”el Portolan ( il suo meccanico di fiducia) l’ha dit che l’è el gomin della stabilizzatrice“ e di metterci un pò di olio.

Senza dire nulla, stacco la barra torsionale, vedo che per usura tocca contro un supporto, metto un pò di grasso e torno a metterla. A questo punto la macchina non scricchiola più e il proprietario contento se ne và…in silenzio. Il giorno dopo torna e mi dice arrabbiato : ”ma se te l’hai dit che non l’era chel… el scricchiola de novo!”

In effetti era ricomparso il rumore da armadio vecchio ma stavolta sulla destra!

“El sa pu ben el Portolan che ti, e l’è en meccanico generico….madonna!!!”

Faccio un bel respiro e mi metto sotto la macchina

Mentre sto per iniziare il lavoro, mi dice : ”ma ti non as i gomini de sta macchina?”

Gli rispiego che non c’entrano i gommini e che fra poco il rumore sarà scomparso, per il momento, e che bisognerà metterci delle boccole in modo che rimanga silenzioso nel futuro.

“Vara che par mi ti non as capì ndo che l’è el problema.. el Portolan me cambierà i gomini pu avanti”

A questo punto anche la mia pazienza inizia a scricchiolare e nel giro di 30 secondi smonto completamente la barra stabilizzatrice e da sotto la macchina la lancio come un boomerang verso la statale a circa 10 metri, dove si ferma proprio davanti ad un bidone delle immondizie .

Il cliente un po’ spaventato dalla mia reazione mi chiede cos’è successo.

“Niente, ho solo smontato la porta dell’armadio, adesso mi faccia il piacere di muovere la macchina per vedere se scricchiola ancora”

Ancora sotto schoc spinge sul parafango e…… scricchiola….

“ eh…lo fa ancora…..”

“allora ci sono solo due possibilità” gli dico,

“ o El Portolan non capisce un accidente di niente, oppure la sua vettura ha un sistema all’avanguardia di comunicazione che tramite internet, Wifi, bluetooth o skype, dialoga con la sua barra stabilizzatrice distante 10 metri e i gommini probabilmente fanno da antenna.!!!!!!!!!”

“Ho capito, no l’era i gommini…………”

No, no l’era i gommini

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